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“Pillole” di diagnostica senologica per la patologia della mammella femminile

In questa breve, sintetica esposizione prendiamo in esame le principali opportunità offerte dalla moderna diagnostica senologica per la diagnosi precoce delle patologie della mammella femminile e, in particolare, per la diagnosi precoce del cancro del seno.
Nessun articolo di stampa può, naturalmente, sostituire il consulto diretto con il vostro Specialista di fiducia, ma una buona informazione aiuta a raggiungere un corretto e proficuo rapporto medico-paziente.
1) Autoesame del seno.
L’autoesame del seno o autopalpazione è una metodica utile per una valutazione di primo livello delle patologie occupanti spazio (noduli, cisti). Presso molti Ambulatori (incluso il nostro Centro Diagnostico) è possibile prenotare un accesso gratuito per l’addestramento all’autopalpazione. Si consiglia di praticare l’autopalpazione a intervalli mensili. Non sostituisce, ovviamente, la consulenza specialistica oncologica o chirurgica, ma spesso consente alla donna di accorgersi per prima di modificazioni nella struttura del proprio seno, coadiuvando in questo modo l’attività dello Specialista di fiducia.
2) Ecografia della mammella.
E’ un esame biologicamente non invasivo, eseguibile in ogni momento, e quindi indipendentemente dall’epoca del ciclo, da un eventuale stato gravidico, ecc. Non causa disagio, perché non richiede, in genere, manovre di compressione del seno.
L’ecografia è l’indagine di primo livello (è, cioè, l’esame da eseguire per primo) in caso di patologia palpabile, e per le donne di età inferiore a 35 – 40 anni.
E’ invece una indagine di approfondimento diagnostico (secondo livello) su reperti mammografici dubbi o indeterminati e per le donne di età superiore a 40 anni, in genere successivamente ad una mammografia o per lo studio di masse/alterazioni già individuate, o per la valutazione di calcificazioni extranodulari, ecc. Una nostra recente osservazione ha messo in evidenza che con un particolare metodo di uso del colorDoppler è possibile rilevare la presenza di calcificazioni mammarie, in molti casi precedentemente ritenuti negativi. Non sostituisce la mammografia come metodica di screening oncologico nelle donne asintomatiche (cioè non sempre consente di rilevare piccoli tumori di dimensioni inferiori ad 1 cm). Può essere eseguita indipendentemente dall’epoca del ciclo mestruale e in gravidanza, come abbiamo già detto. Le sue varianti tecniche (ecomammografia, ecografia duttulo-radiale, ecc.) ne migliorano la affidabilità in alcuni casi; requisito essenziale è che la sua esecuzione sia affidata a mani esperte, meglio se a Medici con competenza sia clinica che di imaging, e che venga eseguita utilizzando sonde ecografiche ad altissima frequenza, non inferiore a 10 MHz ma possibilmente con disponibilità di frequenze di 12 – 13 MHz, montate su ecografi di altissima qualità elettronica. L’associazione con il colorDoppler in alcuni casi ne migliora la sensibilità/specificità.
3) Mammografia.
E’ l’esame di primo livello nelle donne di età superiore a 40 anni. E’ la metodica di elezione nello screening oncologico su donne asintomatiche e per la diagnosi precoce del carcinoma mammario. Molte ASL, tra cui anche la nostra a Lecce, offrono programmi di screening gratuiti. Deve essere eseguita in ogni caso in cui si rilevino masse o alterazioni identificate, o anomalie clinicamente osservate, se esse non sono state chiarite definitivamente con le altre metodiche. La mammografia digitale può essere preferibile in donne di età inferiore a 40 anni, data la presumibile maggiore densità radiologica della mammella giovanile, che ne limita l’esplorabilità. Dovrebbe essere eseguita nella prima decade del ciclo mestruale, salvo particolari necessità. Talvolta causa disagio alla donna perché è necessario effettuare un compressione della mammella per un corretto risultato, ma si tratta di inconveniente minimi, del tutto sopportabili e che non devono in alcun modo limitare il ricorso all’indagine, se opportuna.
4) Risonanza Magnetica Nucleare della mammella.
E’ utile nel controllo delle mammelle protesizzate, nelle donne giovani con rilievi ecografici e/o mammografici non dirimenti, in altri casi selezionati. Deve essere sempre eseguita con apposito mezzo di contrasto. Oggi si tende sempre di più ad utilizzare questa metodica, soprattutto nelle donne ad alto rischio per familiarità o per presenza di mutazioni genetiche predisponenti (gene BRCA e TOP2A – topo isomerasi 2 alfa).
5) Agoaspirato mammario per citologia, microistologia; Biopsia chirurgica; Mammotome.
Si tratta di accertamenti indispensabili per la diagnosi definitiva di tutti i noduli mammari, indipendentemente dall’età della donna e dalle caratteristiche del nodulo (a meno che non sia stata fatta diagnosi certa di cisti semplice tipica). Devono inoltre essere eseguiti su tutte le aree di anomalie palpatorie, ecografiche, mammografiche anche se le metodiche di imaging non abbiano ivi individuato nodularità. Sebbene si tratti di esami traumatici, la grande utilità diagnostica che ne deriva non deve far esitare a utilizzarli ogni volta che se ne ravvisi la opportunità. La tecnica più appropriata sarà scelta caso per caso dal medico esecutore in relazione al quesito diagnostico e ai dati disponibili.
6) Studio delle stazioni linfonodali – Stadiazione.
E’ indispensabile in presenza di qualsiasi lesione occupante spazio della mammella che non sia una cisti semplice tipica. Consiste in visita oncologica o chirurgica, ecografia ascellare/addominopelvica, es. radiologici e scintigrafici definiti caso per caso dall’oncologo.

Ecco ora alcuni “percorsi” che possiamo suggerire a tutte le donne. Si tratta di proposte, che possono essere discusse, ma comunque di indicazioni utili ad un approccio corretto alla patologia della mammella femminile. Non è sempre necessario eseguire tutti gli esami che indichiamo: il Medico di fiducia guiderà la donna nella scelta.

Iter consigliato nella donna asintomatica di età inferiore a 40 anni (in successione secondo il caso):
Autoesame Visita specialistica oncologica e/o chirurgica  Ecografia  Agoaspirato in caso di lesioni focali/diffuse di qualsiasi tipo (escluso il caso di cisti semplici tipiche)  RMN e/o Mammografia se i rilievi precedenti non sono definitivi.
Iter consigliato nella donna asintomatica di età superiore a 40 anni (in successione secondo il caso):
Autoesame  Visita specialistica oncologica e/o chirurgica  Mammografia  Ecografia di secondo livello  Agoaspirato in caso di lesioni focali/diffuse di qualsiasi tipo (escluso il caso di cisti semplici tipiche).
Iter consigliato in caso di lesioni occupanti spazio solo palpatoriamente rilevate:
Ecografia e Mammografia  Agoaspirato eco/rx guidato indipendentemente dai risultati dell’imaging (escluso il caso di cisti semplici tipiche).
Iter consigliato in caso di lesioni occupanti spazio dimostrate (in successione secondo il caso):
Visita specialistica oncologica e/o chirurgica se non già effettuata  Completamento con la metodica di imaging non eseguita in prima istanza (ecografia o mammografia)  Agoaspirato eco/rx guidato indipendentemente dai risultati dell’imaging (escluso il caso di cisti semplici tipiche).
Follow-up consigliato in caso di iter negativo in donna asintomatica:
Autoesame mensile  Visita oncologica o chirurgica con ecografia semestrale se età superiore a 25 anni e inferiore a 40 anni  Mammografia semestrale/annuale se età uguale o superiore a 40 anni o se caso ad alto rischio.
Stima del rischio di carcinoma mammario:
In questo sito Internet è possibile inserire i propri dati, se si ha un’età di oltre 35 anni, per ottenere una stima del rischio individuale di sviluppare un tumore del seno. Il risultato deve comunque sempre essere sottoposto alla valutazione dello Specialista di fiducia: non bisogna cadere in un troppo facile fai-da-te che in medicina è sempre dannoso.
Breast Risk Calculator in http://www.halls.md/breast/risk.htm

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